È definita il Polmone d’Italia: l’Umbria infatti è una delle più verdeggianti e incontaminate regioni d’Italia, sul cui territorio, prevalentemente montuoso, sorgono lo spettacolare “Parco Nazionale dei Monti Sibillini”, le Cascate delle Marmore e i laghi Piediluco e Trasimeno.
Non stupisce che l’Umbria sia la meta perfetta per gli amanti degli sport outdoor e in particolare del rafting. Si tratta di uno sport divertente e coinvolgente che si pratica su torrenti o fiumi, su un gommone autosvuotante e inaffondabile che naviga mediante le pagaie mosse da tutto l’equipaggio. Basta qualche brevissima lezione preliminare e vestirsi con tanto di salvagente, scarpe e muta in neoprene per avventurarsi nella natura più incontaminata, vista però da un punto di vista insolito, quello del fiume.
Fare rafting sui fiumi Nera e Corno
La famosa Valnerina prende il nome dal fiume Nera che, sorgendo sui Monti Sibillini nel territorio marchigiano, scorre nella zona umbra più montuosa a sud-est, per poi raggiungere Terni e sfociare nel fiume Tevere. La valle è punteggiata di borghi pittoreschi, santuari ed eremi, mentre le sponde del fiume Nera sono assai rigogliose e tratti selvagge.
Per fare rafting sul fiume Nera si può optare per il tratto tra S.Anatolia e Scheggino, borgo famoso per la lavorazione del pregiato tartufo nero, oppure per quello tra il ponte di Ferentillo e quello di Arrone: sono entrambi lunghi 5 km circa e sono piuttosto facili da percorrere, anche per le famiglie con bambini.
Una valida alternativa per fare rafting è il fiume Corno, l’affluente del Nera che nasce dal Terminillo laziale: il tratto navigabile è piuttosto tranquillo, ma certo non meno spettacolare visto che ci si ritrova ad attraversare le Gole di Biselli. Si naviga tra pareti calcaree altissime, sulle quale si aprono grotte che celano spiaggette tranquille: non c’è luogo migliore per sostare e godersi le acque straordinariamente cristalline, seppure particolarmente fresche, del fiume Corno.
Nel tratto tra Notosce e Serravalle si ha anche la possibilità di superare in gommone delle divertenti rapide spumeggianti, considerate da molti la vera essenza del rafting.
Dalle Cascate delle Marmore a Terni
Certamente tra i luoghi più scenografici dove fare rafting in Umbria ci sono le Cascate delle Marmore: sono le più alte d’Europa visti i 165 mt. Forse non tutti sanno che sono stati i romani, precisamente il console Manio Curio Dentato a ordinarne la realizzazione convogliando le acque del fiume Velino nel Nera. Si può fare rafting nel tratto che precede le cascate oppure al di sotto di esse, nel punto di imbarco: in quest’ultimo caso si naviga sul Velino, tra rocce plasmate dall’acqua, vegetazione dall’aspetto tropicale ed emozionanti rapide del quarto livello che si estendono per ben 3 km.
Dopo aver trascorso qualche ora facendo rafting nei pressi delle meravigliose Cascate delle Marmore, si può raggiungere la vicina Terni, distante poco meno di 8 km: sono tanti i luoghi meritevoli di visita, dall’anfitetaro romano alla Chiesa di San Salvatore con i suoi cicli di affreschi fino alla medioevale Torre dei Barbarasa e alla Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro.