Nosferatu e il cinema muto
Nosferatu il vampiro, girato nel 1921 da Friedrich Wilhelm Murnau, è forse in assoluto il più celebre e più citato film horror di sempre. Primo adattamento del romanzo di Bram Stoker per il grande schermo, sebbene non ufficiale (non a caso il protagonista si chiama Conte Orlock), il film di Murnau brilla ancora oggi per l’intensità delle immagini e i suoi magistrali chiaroscuri.
Nonostante abbia quasi un secolo Nosferatu continua ad essere una pellicola imperdibile e forse proprio l’assenza del sonoro e la sua patina antica contribuiscono a renderlo ancora più terrorizzante.
Frankenstein e Dracula
Il 1931 è stato un anno cardine per i film horror, avendo tenuto a battesimo due capolavori del calibro di Frankenstein, con Boris Karloff nei panni del mostro, e Dracula, con Bela Lugosi ad indossare il mantello del Conte vampiro.
Questi due film hanno contribuito a definire i due mostri più celebri dei film horror, che ancora oggi hanno nell’immaginario collettivo i volti degli attori che li interpretano in queste pellicole. Entrambi i film, in realtà, si prendono molte libertà dai rispettivi romanzi, essendo entrambi basati, più che sugli omonimi libri, su adattamenti teatrali degli stessi.
Entrambi i film ottennero un grande successo di pubblico, generando seguiti e spin-off di scarso valore, ad eccezione de La moglie di Frankenstein.
Quest’ultimo è forse uno dei pochi sequel considerati allo stesso livello dell’originale, soprattutto per l’evoluzione della figura del mostro, ancora interpretato da Karloff, che si ammanta di toni dolorosamente drammatici.
Da Romero a Polanski
La notte dei morti viventi, scritto, diretto e prodotto da George Romero nel 1968, ha reso invece celebre la figura dello zombie, oggi straordinariamente popolare in film, serie tv, fumetti, libri, videogiochi e quant’altro.
La notte dei morti viventi mostra scene di violenza di intensità finora inedite al cinema, guadagnandosi rapidamente il plauso degli appassionati e il disprezzo dei critici, che lo definirono eccessivo, sadico e volgare. Se Romero poteva contare su un budget tutto sommato limitato, Roman Polanski potè contare su tutta la sua popolarità e su attori di primo piano per Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York.
Questo film è forse il più celebre prodotto hollywoodiano del sottogenere satanico.
I migliori film horror degli anni ’70
Parlando di film horror demoniaci è impossibile non citare L’esorcista. Il film, uscito nel 1973, terrorizzò così tanto le platee americane che furono molte le vittime di svenimenti e convulsioni.
La piccola Regan, interpretata da Linda Blair, divenne ben presto il simbolo della possessione satanica e il film stesso, a causa di alcuni incidenti sul set, prese la nomea di pellicola maledetta. A riprova del suo inesauribile successo, il film fu nominato a ben 10 premi Oscar, vincendone 2. L’esorcista è oggi il nono film nella storia del cinema ad avere incassato di più nel mondo.
Girato nel 1974 a basso costo, Non aprite quella porta potrebbe definirsi un mockumentary, cioè un film horror girato come un finto documentario. Realizzato con 140.000 dollari, ne ha incassati oltre 30 milioni nel corso degli anni, generando anche una serie di sequel, remake e spin-off che continua ancora oggi, rendendolo uno dei franchise più longevi del cinema.