Le ottiche rappresentano un argomento molto importante ma allo stesso tempo articolato.
Tra fotografia e cinema vi è un rapporto molto stretto, anche i più grandi registi come Stanley Kubrick, appassionato di fotografia, ha utilizzato per i suoi numerosi film diversi obiettivi, possiamo dire che questo processo è una delle parti più importanti nella creazioni di immagini cinematografiche.
Perché si utilizza la fotografia nel cinema?
Questa è sicuramente una domanda molto difficile a cui rispondere, ma possiamo dire che a differenza di quella tradizionale, la fotografia nei film è in movimento ed è composta da molti aspetti principali. Innanzitutto la fotografia è la luce, ciò vuol dire che l’aspetto più importante di un’immagine riuscita bene è proprio la luce, che sia artificiale o naturale. Ogni produzione da cinema che si rispetti ha un direttore della fotografia che coordina il suo team e sceglie qual è il modo giusto per illuminare la scena.
Ma questi non sono solo gli aspetti più importanti, vi è anche l’importanza del punto di vista, ovvero la posizione dell’obiettivo, oppure l’inquadratura. Per una buona fotografia oltre ad essere importanti le ottiche utilizzate, bisogna anche andare a valutare la messa a fuoco, la profondità del campo e il formato. Insomma quello della fotografia nel cinema è un mondo affascinante, ma anche molto complesso.
Quali sono le principali ottiche utilizzate nel cinema?
Le ottiche più diffuse per la produzione di un film variano dai 18 mm, 21 mm, 24 mm, 28 mm, 35 mm fino ad arrivare ad un massimo di 100 mm. Quello che in molti non sanno è che lo zoom non si utilizza quasi mai, tutti i registi preferiscono usare delle ottiche focali fisse perché hanno una rotazione di quasi 360 gradi, per cui anche la messa a fuoco sarà più precisa. Il brand di ottiche più utilizzato è sicuramente Cooke che con le sue serie produce delle lenti che hanno quasi completamente rimpiazzato le Panavision. I nuovi modelli Cooke che arricchiscono la gamma Full Frame Plus sono quelle più richieste dai cinematographer, tutti gli obiettivi hanno un valore di 1:1,8 giudicato come ottimale. Inoltre, vi è la nuova ottica con una grandezza di 180 mm.
Classificazione delle ottiche
La classificazione delle ottiche avviene mediante alcuni elementi che sono fondamentali per far sì che tutto funzioni perfettamente e per ottenere dei risultati sorprendenti.
Obiettivo
Questo principalmente è un termine generico per indicare un dispositivo in grado di raccogliere un’immagine e riprodurla. L’ottica di una fotocamera ha un compito ben preciso, quello di proiettare l’immagine di una scena su un piano focale in cui è situata una pellicola. Quando si utilizza un obiettivo, per farlo nel modo giusto, occorre conoscere bene l’angolo del campo.
Angolo del campo
Si tratta dell’angolo visivo che una lente riesce a catturare e dipende anche dalla lunghezza focale e dall’obiettivo che si sta utilizzando.
Lunghezza focale
Questo aspetto è molto importante perché indica il piano della messa a fuoco.
La classificazione degli obiettivi
Gli obiettivi possono essere principalmente divisi in tre categorie e tutti forniscono un’ottica differente, la principale divisione prevede: normali/ standard, grandangolari e teleobiettivi.
L’ottica normale ha un campo molto simile a quello dell’occhio umano ed è di circa 45 gradi. Può essere utilizzato un po’ per tutto, anche se nel cinema non si vede molto spesso.
L’obiettivo grandangolare ha un campo decisamente più ampio di quello standard ed è più indicato quando devono essere catturati paesaggi molto vasti. Infine il tele obiettivo è ideale per scene naturalistiche, ma anche quando si vuole effettuare dei ritratti sui soggetti.